L'amicizia è un tiro alla fune

Quattro mesi dopo il mio ingresso in associazione, io e gli altri Urbini...

Pubblicato da Grazia Caputo l'1 agosto 2024

Quattro mesi dopo il mio ingresso in associazione, mentre siamo ancora impegnati nell'allestimento della nuova sede, io e gli altri Urbini, così ci piace chiamarci tra noi, abbiamo organizzato la terza edizione della Giornata dell'amicizia, di nuovo in collaborazione con Autart e Acfaddir. Siamo appena entrati nella stagione estiva vera e propria, ma fortunatamente domenica siamo stati graziati da un clima non troppo caldo, quindi via con corse ad ostacoli, giochi d'acqua, corse coi sacchi e tiro alla fune.

Le nostre giornate sono sempre all'insegna dell'inclusione, ovvero aperte anche ai bambini autistici. Su idea nostra e di Acfaddir, i ragazzi autistici più grandi sono coinvolti anche nell'organizzazione dell'evento stesso, in veste di speaker, animatori e assistenti alle premiazioni. Tra un gioco e l'altro, Gianmarco, uno degli animatori, si è scatenato sulle note di Sinceramente di Annalisa (e chi non si scatenerebbe?) con un movimento di bacino molto sinuoso. Abbiamo fatto anche alcuni balli di gruppo (il Pam pam, il Tipitipitero, la Bomba), ricordo di vecchie estati passate.

I giochi sono stati organizzati negli spazi ricreativi della Chiesa di Santa Maria della Grazie, dove abbiamo utilizzato il campo di calcetto per i giochi veri e propri e gli altri due cortili per servire spritz agli adulti e appoggiare tutto il materiale utile all'allestimento, come ghirlande e palloncini colorati. I miei compagni associati sono riusciti anche a farmi bere uno spritz, cosa di norma un po' difficile perché sono astemia.

Diversamente dalla scorsa edizione, stavolta ho avuto il ruolo di assistente ai giochi, ovvero di recuperare le palle che uscivano fuori dalla zona di gioco, rimettere a posto gli ostacoli smossi dai bambini e tenere traccia del punteggio delle varie squadre. È stato un bene perché la scorsa volta, quando ero incaricata di controllare la recinzione, ho rimproverato per sbaglio un membro di un'altra associazione perché lo avevo scambiato per un genitore imbucato. Mi ha guardato malissimo.

I bambini erano ovviamente carichi a pallettoni e alcune volte ho avuto davvero paura che il nostro presidente si beccasse qualche pallonata in faccia; forse la prossima volta non dovrebbe posizionarsi quasi sulla linea di tiro! Alcuni bimbi erano così piccoli che i sacchi della corsa coi sacchi li coprivano quasi tutti e i vari tutor li hanno dovuti aiutare a saltare prendendo i sacchi a due mani. Sembrava quasi che volassero.

Il mio momento preferito è stato il gioco finale del tiro alla fune, perché è il momento in cui noi associati e qualche genitore ci inseriamo nelle squadre dei bambini e li aiutiamo a tirare la fune, qualcuno anche con un certo spirito competitivo (Giuseppe il tesoriere sei sempre il solito). Quelle dell'amicizia sono giornate piene di entusiasmo, che ci lasciano stanchi, sì, ma anche felici di aver regalato un bel pomeriggio a bambini e genitori.